“Caporalato” tra le province di Agrigento e Caltanissetta: altri dettagli

Sono emersi altri dettagli nell’ambito dell’inchiesta sfociata lo scorso 12 luglio in 8 misure cautelari per varie ipotesi di reato di caporalato e sfruttamento del lavoro, con paghe da 4 euro all’ora per 30 – 35 euro al giorno, in aziende agricole tra le province di Caltanissetta e Agrigento. Agli arresti domiciliari è stato ristretto Francesco Buscemi, 49 anni, di Canicattì e residente a Delia. Poi obbligo di dimora per Giuseppe Genova, 46 anni, di Delia. Divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per 1 anno a Carmelo Bonsignore, 51 anni, di Delia, Roberto Lauricella, 43 anni, di Delia, Giuseppe Genova, 59 anni, di Canicattì, Giovanni Vardaro, 37 anni, di Agrigento, e Gioacchino Cinquemani, 51 anni, di Favara. Punta del compasso delle indagini sarebbe Francesco Buscemi, 49 anni, che è stato anche dipendente dell’azienda agricola di Giancarlo Buggea, esponente di vertice del mandamento mafioso di Canicattì, già condannato a 20 anni di reclusione al processo “Xydi”. Buscemi sarebbe stato tramite tra la manodopera reclutata e gli imprenditori agricoli alla ricerca di lavoratori.

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