Debiti sanità, i cinque ospedali siciliani nella lista nera

Debiti nella Sanità in Sicilia e piani di recupero. L’assessore regionale, Ruggero Razza, ha scritto una lettera a cinque manager di altrettante strutture sanitarie, invitandoli a predisporre entro tre mesi dei piani di recupero in accordo con la legge di stabilità nazionale. Si tratta dell’ospedale Civico di Palermo, con un buco da 61 milioni di euro, Villa Sofia-Cervello con un deficit di 39 milioni di euro, il Policlinico Paolo Giaccone con 8 milioni di euro, il Papardo di Messina con 24 milioni, e il Policlinico di Catania con un buco di 21 milioni di euro. Il disavanzo complessivo dei cinque ospedali è di 153 milioni di euro. E i sindacati puntano il dito contro le precedenti gestioni manageriali, che a loro parere hanno contribuito a determinare la voragine nei conti. Angelo Collodoro, vicesegretario regionale della Cimo, afferma: “Sono stati perfino pagati i premi di produttività a direttori generali, sanitari e amministrativi per il raggiungimento degli obiettivi. Ma evidentemente la norma di legge che prevede come obiettivo il pareggio di bilancio in Sicilia non vale. In alcune aziende sono cresciute le spese anche per il personale ma non la produttività. Eppure la politica mette in ginocchio la sanità pubblica e ne fiacca l’azione per potere dirottare risorse verso la sanità privata. Il governo regionale guarda al sistema Formigoni in Lombardia che è risultato un sistema corrotto”

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