50 milioni di euro stanziati per le scuole siciliane: entro il 9 marzo comuni ed ex Province devono presentare le istanze

50 milioni di euro sono destinati dalla Regione Sicilia a comuni ed ex Province per lavori di manutenzione, ristrutturazione, completamento e costruzione di nuovi edifici scolastici, per dare attuazione a quanto previsto dalla legge nazionale denominata la ‘Buona scuola’.

Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione, Bruno Marziano, assieme al capo del servizio per gli interventi di edilizia scolastica, Mario Medaglia, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo dei Normanni.

Il 9 marzo scade il termine per presentare le istanze di finanziamento per potere accedere ai 50 milioni di euro destinati per le scuole siciliane.

Pertanto, i sindaci ed i commissari delle ex Province regionali, devono affrettarsi nell’inviare i progetti che hanno già pronti che verranno esaminati dall’assessorato regionale entro la fine di questo mese.

Saranno ammessi – ha spiegato Marziano – ogni tipo di interventi. Per quelli di manutenzione, ristrutturazione, completamento di edifici esistenti, il finanziamento massimo per progetto sarà di due milioni. Per la costruzione di nuovi edifici invece il finanziamento disponibile è di cinque milioni”.

Si tratta di fondi dela Cassa Depositi e Prestiti e saranno assicurati entro quest’anno, in tre diverse fasi.

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Gli interventi previsti“rappresentano anche un contrasto concreto alla dispersione scolastica. Se dotiamo le strutture di palestre, aula magna, teatri, wi-fi, rendiamo la scuola più accogliente” ha spiegato l’assessore regionale Marziano che ha dato anche la notizia relativa ad un finanziamento di quasi sei milioni per le scuole “a rischio sismico”, destinato a due edifici nei comuni di Capizzi e di Ucria, in provincia di Messina, ed un altro concesso al comune di Partanna, in provincia di Trapani.

Le pratiche relative alla gestione degli interventi di edilizia scolastica, sono gestite attraverso da una banca dati che utilizza un software usato già in 17 Regioni. “Al momento – ha però precisato Marziano – sono 56 i Comuni che non hanno ancora aggiornato la loro anagrafe degli edifici. Chiederemo di far presto”.

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