Restituita la libertà a Dario Safina
Il Tribunale del Riesame di Palermo ha accolto l’istanza di annullamento della misura cautelare presentata dal deputato regionale trapanese del Partito Democratico, Dario Safina, 48 anni, avvocato, arrestato ai domiciliari lo scorso 24 gennaio e poi sottoposto all’obbligo di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice. Gli si contestano i reati di corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di notizie d’ufficio. A Safina è stata restituita la libertà, e i giudici del Riesame si sono riservati 45 giorni di tempo per depositare le motivazioni di quanto deciso. E Safina commenta: “Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto. Nonostante la vicenda che mi ha riguardato, non ho mai perso fiducia nella giustizia e nella magistratura. Sono sempre stato un amministratore onesto e corretto e avrò modo di continuare a dimostrarlo con i fatti, oggi come sempre, nei giorni a venire. Ringrazio i miei avvocati difensori Giuseppe Rando, Salvatore Longo e Debora Ciaramitaro per l’ottimo lavoro svolto in queste difficili ore. Un grazie speciale va a tutti coloro che mi sono stati accanto, a partire dalla mia splendida famiglia”. Già lo scorso 26 gennaio, Dario Safina, che nel frattempo si è auto-sospeso dal partito, ha presentato una memoria difensiva. E il 30 gennaio il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trapani, Samuele Corso, ha sostituito gli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora. Dario Safina come assessore ai Lavori pubblici del Comune di Trapani, tra il 2020 e il 2021, ben prima che si candidasse all’Assemblea Regionale nel settembre 2022, si sarebbe accordato con l’imprenditore messinese Christian Valerio, e avrebbe turbato la procedura di affidamento dell’appalto per la manutenzione dell’illuminazione pubblica promettendo anche il successivo affidamento dell’appalto per la nuova installazione dei sistemi di illuminazione degli impianti sportivi “Campo Aula” e “Campo Coni”. E come sarebbe stato ripagato Dario Safina? Con interventi extra da parte di Christian Valerio per la città, cosicchè i cittadini di Trapani apprezzassero e votassero Safina. E quali sarebbero stati tali interventi extra offerti da Valerio a Safina? 50 mila euro per iniziative comunali, 10 mila euro per le luminarie cittadine in occasione del Natale del 2020, 4 telecamere da installare accanto a due fontane cittadine per la videosorveglianza, e 2 dispositivi di illuminazione di un’opera d’arte in piazza Catito. E la Procura di Trapani scrive: “In tal modo l’imprenditore Christian Valerio, manager della società ‘City Green Light’, otteneva le commesse, e l’assessore Safina avrebbe conseguito il personale vantaggio di accrescere la propria visibilità e quindi il personale consenso presso il corpo elettorale con ciò conseguentemente incrementando il proprio rilievo politico”.