Omicidio della figlia della compagna: ergastolo a patrigno

Dal 4 giugno del 2012, ad Acireale, in provincia di Catania, non vi è stata più traccia di Agata Scuto, disabile, la cui età sarebbe oggi di 33 anni. Del caso si è occupata anche la trasmissione “Chi l’ha visto”. Il 16 gennaio del 2022, per omicidio aggravato e occultamento del cadavere, mai trovato, i Carabinieri hanno arrestato l’ex compagno della madre, Rosario Palermo, 62 anni. La madre della giovane, la signora Mariella, ha sospettato che la figlia disabile avesse intrattenuto con il patrigno una relazione, e che la vittima potesse essere rimasta incinta. La madre ha raccontato di averla lasciata a casa da sola e di essere andata con l’altro figlio dalla nonna. Poi, al suo ritorno, non l’ha più trovata. A carico di Rosario Palermo sono stati raccolti diversi e gravi indizi di colpevolezza, tra cui anche un’intercettazione nella sua automobile, dove lui, parlando da solo, ha espresso preoccupazione che fosse scoperto il corpo di Agata in un casolare di Pachino, in provincia di Siracusa. E che il ritrovamento avesse permesso di accertare che la ragazza era stata strangolata e bruciata. E ciò tanto che Palermo ravvisò la necessità di recarsi sul posto per verificare se vi fossero ancora resti del corpo a tanti anni di distanza. Ebbene adesso la Corte d’Assise di Catania ha condannato Rosario Palermo all’ergastolo. La Corte ha disposto anche l’isolamento diurno per un anno e il risarcimento alle parti civili da quantificare in separata sede.

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