“Collaudo falsificato”, invocata condanna per tre agrigentini

Il pubblico ministero di Agrigento, Paola Vetro, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna a 3 anni di reclusione ciascuno, per falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, a carico di tre componenti della commissione di collaudo dell’impianto di depurazione della zona industriale di Dittaino. Il presunto reato di falso sarebbe stato commesso nell’Agrigentino, e pertanto il procedimento è stato incardinato dalla Procura di Agrigento. Gli imputati in abbreviato sono Salvatore Chiarelli, ingegnere di Aragona, presidente della commissione, poi Giuseppe D’Anna, segretario, e Giuseppe Galioto, componente della commissione. Avrebbero attestato falsamente l’esistenza dei presupposti per procedere al collaudo per favorire l’impresa evitandole contestazioni e pagamenti di maggiori oneri.

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