No dal Tribunale di Palermo al patteggiamento per Nicastri

Il Tribunale di Palermo ha respinto la richiesta di patteggiamento della condanna a 2 anni e 9 mesi di reclusione proposta dall’imprenditore trapanese Vito Nicastri, il “Re dell’eolico”. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Walter Turturici, nel motivare il no al patteggiamento ha scritto: “Le accuse sono di massima gravità e la pena non è congrua”. Nicastri è ritenuto contiguo a Matteo Messina Denaro ed è imputato di corruzione e intestazione fittizia di beni. Al contrario del giudice, la Procura di Palermo ha espresso parere favorevole al patteggiamento, anche in ragione della collaborazione di Vito Nicastri nell’ambito dell’inchiesta su tangenti alla Regione siciliana per autorizzazioni relative a impianti per le energie alternative. Il giudice Turturici ha rigettato anche la richiesta di patteggiamento a 1 anno e 10 mesi proposta dal figlio di Nicastri, Manlio, come il padre imputato di intestazione fittizia e corruzione. Entrambi potranno reiterare l’istanza innanzi al Tribunale, il 18 dicembre, alla prima udienza del processo che prosegue con il rito ordinario.

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