Petrotto si candida a sindaco di Racalmuto

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Ogni giorno che passa a Racalmuto si consolida sempre di più lo spirito di coesione sociale, in un paese che ha tanto bisogno di concordia e serenità per potere operare delle scelte, quanto mai indispensabili, al fine di risolvere i problemi di carattere economico ed occupazionale.
Dopo il monitoraggio degli impellenti bisogni della nostra comunità, è necessario che venga stilata la lista delle priorità programmatiche, riguardanti la risoluzione dei gravi problemi economici e sociali in cui versano le oltre tremila famiglie Racalmutesi, nonché tutti i titolari delle partite IVA.
Mi sia consentito di mutuare uno slogan che qualcuno (indovinate chi?) utilizzò alle elezioni politiche del 1994.
A Racalmuto dobbiamo subito fare tesoro di quel proverbiale slogan:
MENO TASSE (comunali) E PIÙ LAVORO.
Qualche ricetta per fare ciò ce l’abbiamo.
Sappiamo cosa fare per dimezzare cioè gli importi della tassa sui rifiuti, della bolletta dell’acqua, dell’IMU, dell’addizionale IRPEF, della tassa di occupazione di suolo pubblico e di tutti i balzelli comunali.
Basta risparmiare, ad esempio, sui costi dell’energia elettrica, della pubblica illuminazione e del riscaldamento degli edifici comunali, attraverso l’installazione a tappeto di pannelli fotovoltaici.
Basta dimezzare i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, equiparandoli a quelli degli ormai numerosi comuni virtuosi che ci sono in Sicilia.
Quest’anno il costo di tali servizi, a Racalmuto, pare che supererà i due milioni di euro!
In questi giorni chiederemo delucidazioni in tal senso al responsabile del settore ed all’Amministrazione uscente, per tentare, nell’immediato, di correre ai ripari, senza sacrificare, ovviamente, nessun posto di lavoro.
Tra risparmio energetico e l’ulteriore risparmio nella gestione dei rifiuti, potremmo recuperare, nell’arco di un anno, intorno ad un milione e mezzo di euro, da destinare per la detassazione e per implementare e migliorare tutti quanti i servizi comunali, attraverso l’aumento a 36 ore settimanali dell’attività lavorativa del personale (ex art. 23) che attualmente viene impiegato per poco più di 20 ore settimanali.
Per gli ASU, i lavoratori socialmente utili senza contratto, com’è noto, è stata approvata recentemente una norma regionale che prevede la loro stabilizzazione a carico della Regione; quindi non graveranno, come del resto non hanno mai gravato, sul bilancio del Comune; contrariamente alle falsità messe in giro da qualcuno che sosteneva che le tasse comunali sono state aumentate per pagare questi lavoratori che, come ben sappiamo, possono considerarsi dei lavoratori ‘in nero legalizzati’, in quanto finora non è stata loro assicurata alcuna tutela previdenziale.
Nel 2011, ultimo anno della mia esperienza amministrativa, avevamo deliberato la loro stabilizzazione. I miei successori, da 13 anni a questa parte, non hanno trovato né il modo, né il tempo, per sanare questa ingiustizia sociale.
È ovvio che questi sono soltanto alcuni punti del programma.
Le rimanenti parti verranno elaborate in maniera corale e partecipata, non solo da coloro che si stanno candidando nella nostra lista, ma anche da chi sta dando dall’esterno un contributo determinante.
Grazie 😘 e vi voglio bene a tutti quanti ❤️

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