“Protesta nel carcere di Agrigento”: altri particolari

Emergono altri particolari nell’ambito dell’inchiesta successiva all’animata manifestazione di protesta insorta nel carcere “Pasquale Di Lorenzo” ad Agrigento il pomeriggio di martedì scorso. I circa 50 protagonisti di quanto accaduto sono detenuti catanesi e siracusani. E avrebbero pianificato l’azione. Si sono armati di bastoni e acqua bollente, e hanno minacciato chiunque avesse tentato di avvicinarsi. I bastoni li hanno ricavati sradicando i piedi di alcuni tavoli e biliardini. E poi con arredi vari hanno sbarrato l’ingresso ad un’ala del carcere. Per nove di loro è scattato un nuovo arresto per, a vario titolo, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, ed anche sequestro di persona, contestato ad alcuni carcerati che avrebbero trattenuto in ostaggio un agente della Penitenziaria. Tutti sono stati posti in isolamento in attesa del processo per direttissima e di un successivo trasferimento in un altro carcere. L’agitazione è stata provocata – secondo i carcerati – dal malfunzionamento dei riscaldamenti e rimostranze su cibo, ora d’aria e trasferimento in altre strutture penitenziarie.

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