Lukoil Priolo, soluzione scongiura lo stop

Il 31 dicembre scatta l’embargo del petrolio russo e la raffineria Lukoil di Priolo, con 10mila lavoratori tra occupati e indotto, che copre il 53% del Prodotto interno lordo della provincia di Siracusa, avrebbe rischiato lo stop se non fosse intervenuto il governo Meloni che ha disposto l’amministrazione fiduciaria temporanea al fine di assicurare la continuità produttiva e la sicurezza degli approvvigionamenti. La Lukoil è ritenuta strategica e indispensabile per garantire all’Italia le forniture necessarie. Il provvedimento è confluito nel decreto “Misure urgenti a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici”, approvato dal governo. A breve sarà nominato anche un commissario per 12 mesi, prorogabili per altri 12. Nel frattempo il Financial Times ha rilanciato le indiscrezioni sul fondo americano di investitori privati Crossbridge Energy Partners che avrebbe da tempo riservato particolare attenzione alla raffineria siciliana. Anche in Germania lo scorso settembre è stata adottata la soluzione dell’amministrazione fiduciaria sotto l’egida dello Stato per salvare la raffineria di Schwedt nell’Est della Germania e le altre filiali tedesche del colosso russo Rosfnet. Il governo federale ha così assunto il controllo delle attività del gruppo petrolifero. Durante l’amministrazione fiduciaria il ciclo produttivo dovrebbe essere assestato per raffinare altri tipi di greggio. Priolo, infatti, è stato concepito per raffinare essenzialmente il petrolio russo.

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