Ucciso perché molestava donne anche sposate, il killer rimane in carcere

Resta in carcere uno dei due presunti killer di Pasquale Mangione, il 69enne raffadalese, ucciso il 2 dicembre del 2011, in contrada “Modaccamo”, nelle campagne di Raffadali, perchè molestava donne, anche sposate.
Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, che ha rigettato il ricorso della difesa, e ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Roberto Lampasona, 43 anni, di Santa Elisabetta.

L’altro indagato dell’omicidio, Angelo D’Antona, 35 anni, di Raffadali, arrestato in Germania, non è stato ancora estradato. A ricostruire l’omicidio, facendo il nome di Lampasona, e di D’Antona, è stato Antonino Mangione, anche lui finito in carcere. Le sue dichiarazioni avrebbero trovato riscontro durante le indagini del personale della Squadra mobile.

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