La Occhionero ai magistrati di Palermo: “Ho sbagliato tutto”

La deputata molisLa deputata molisana già di Liberi e uguali, e adesso di Italia Viva, Giusy Occhionero, è stata ascoltata dai magistrati della Procura di Palermo titolari dell’inchiesta antimafia a Sciacca cosiddetta “Passe partout”, che ha provocato l’arresto, tra gli altri, dell’ex assistente parlamentare della stessa Occhionero, Antonello Nicosia. Giusy Occhionero, in presenza del suo difensore, l’avvocato Giovanni Bruno, è stata interrogata, circa 2 ore, come “persona informata sui fatti” dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Geri Ferrara e Francesca Dessì. Tra l’altro, l’onorevole Occhionero ha affermato: “Ho sbagliato. Ho sbagliato tutto. Mi sono fidata di lui. Mi era stato presentato dai Radicali, veniva dal mondo dell’associazionismo, si diceva difensore dei diritti dei detenuti. L’ho conosciuto così e poi, anche in virtù del rapporto personale che si era creato, mi sono fidata ciecamente. Sì, ho saputo adesso della sua condanna a 10 anni per traffico di droga. Ma alla Camera non c’è alcun controllo, perché avrei dovuto fare controlli io? Poi ho iniziato a dubitare del suo curriculum, e i nostri rapporti si sono diradati”.ana già di Liberi e uguali, e adesso di Italia Viva, Giusy Occhionero, è stata ascoltata dai magistrati della Procura di Palermo titolari dell’inchiesta antimafia a Sciacca cosiddetta “Passe partout”, che ha provocato l’arresto, tra gli altri, dell’ex assistente parlamentare della stessa Occhionero, Antonello Nicosia. Giusy Occhionero, in presenza del suo difensore, l’avvocato Giovanni Bruno, è stata interrogata, circa 2 ore, come “persona informata sui fatti” dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Geri Ferrara e Francesca Dessì. Tra l’altro, l’onorevole Occhionero ha affermato: “Ho sbagliato. Ho sbagliato tutto. Mi sono fidata di lui. Mi era stato presentato dai Radicali, veniva dal mondo dell’associazionismo, si diceva difensore dei diritti dei detenuti. L’ho conosciuto così e poi, anche in virtù del rapporto personale che si era creato, mi sono fidata ciecamente. Sì, ho saputo adesso della sua condanna a 10 anni per traffico di droga. Ma alla Camera non c’è alcun controllo, perché avrei dovuto fare controlli io? Poi ho iniziato a dubitare del suo curriculum, e i nostri rapporti si sono diradati”.

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