Interdittiva, la Prefettura di Agrigento “scagiona” un’impresa empedoclina

La sig.ra C.D. , di anni 46, di Porto Empedocle, titolare dell’omonima ditta operante nel settore della produzione di energia elettrica, nel 2017 risultava destinataria da parte della Prefettura di Agrigento di una informativa interdittiva antimafia.
In particolare, l’amministrazione prefettizia ha ritenuto sussistente un rischio di
condizionamento mafioso nei confronti della titolare della ditta sulla scorta dei precedenti giudiziari dell’ex marito.
A seguito del provvedimento interdittivo il GSE disponeva la risoluzione di diritto delle convenzioni in Conto Energia in essere con la ditta. Pertanto la ditta insorgeva contro i suddetti provvedimenti innanzi alle competenti autorità
giurisdizionali, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino.
Ed ancora, nelle more della definizione di tutti i procedimenti instaurati , ed essendo decorsi alcuni anni dell’adozione del provvedimento interdittivo reso a proprio carico, la ditta in questione, sempre con il patrocinio degli avv.ti Rubino e Marino, trasmetteva alla Prefettura di Agrigento una istanza di aggiornamento ex art. 91 comma 5 del d.lgs n.159/2011, volta ad ottenere l’aggiornamento in senso positivo dell’informativa resa a carico della ditta, stante il dimostrato venire meno delle circostanze ritenute a suo tempo rilevanti ai fini dell’accertamento del rischio di infiltrazione mafiosa.
Nello specifico gli Avv.ti Rubino e Marino , a mezzo della superiore istanza, evidenziavano come il presunto elemento sintomatico di un condizionamento mafioso della ditta risultava superato, e ciò alla luce sia della interruzione del legame coniugale con il soggetto asseritamente controindicato e sia in ragione della sopravvenuta riabilitazione di quest’ultimo disposta con recente provvedimento del Tribunale di Agrigento.
In seguito, gli Avv.ti Rubino e Marino, preso atto dell’inerzia manifestata
dall’amministrazione prefettizia sull’istanza di aggiornamento da ultimo presentata dalla ditta in questione, adivano nuovamente il TAR Palermo per la declaratoria di illegittimità del silenzio serbato dalla Prefettura.
Ebbene la Prefettura di Agrigento , in vista dell’udienza di trattazione di quest’ultimo ricorso, accogliendo le deduzioni degli Avv.ti Rubino e Marino, ha disposto la revoca dell’informativa interdittiva resa a carico della titolare della ditta rilasciando, per l’effetto, una informativa liberatoria.
Inoltre per effetto di tale provvedimento liberatorio il GSE dovrà immediatamente
ripristinare le convenzioni precedentemente stipulate con la ditta.
Pertanto la ditta empedoclina potrà nuovamente riprendere la propria attività sia in ambito pubblico che in quello privato.

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