“Spese pazze” al Consorzio universitario di Agrigento, quattro avvisi di conclusione indagini

La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite il capo Luigi Patronaggio, l’aggiunto Salvatore Vella, e la sostituto Chiara Bisso, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a quattro indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” al Consorzio universitario di Agrigento. Si tratta dell’ex presidente del Consorzio, nominato nel 2009, Joseph Mifsud, irreperibile e ricercato già da alcuni anni. In particolare non vi sono più tracce di Mifsud da quando, nell’ottobre del 2017, gli Stati Uniti resero noto il suo coinvolgimento nel cosiddetto “Russiagate”. Poi gli altri tre indagati sono Olga Matraxia, ex dirigente del settore Affari generali dell’Ente, Andrea Occhipinti, dirigente del Settore finanziario, e Giuseppe Vella, direttore amministrativo e firmatario dei mandati di pagamento. Il reato contestato, presumibilmente commesso tra il 2012 e il 2013, è peculato, e la somma sottratta ammonterebbe a circa 50mila euro. I vertici del Consorzio universitario avrebbero utilizzato indebitamente le carte di credito a loro disposizione destinandole a spese esclusivamente personali come trasferte con mezzi aerei, acquisti per biglietti di treno o soggiorni in hotel, anche per i loro accompagnatori, giustificando le spese con motivi, ritenuti inesistenti, di rappresentanza istituzionale. Al solo Mifsud è contestato di avere speso 2500 euro per acquistare iPad, MacBook e altri costosi dispositivi elettronici. Gli indagati hanno 20 giorni di tempo per opporre controdeduzioni, dopodichè si procederà alla richiesta di rinvio a giudizio.

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