“Caso scuole”, anche ad Agrigento l’arma migliore è la prevenzione. L’intervento del dottor Castellino sulla terza ondata

Sì, è vero: è stato il presidente della Regione, Nello Musumeci, con propria ordinanza, a disporre, per quanto riguarda la provincia agrigentina, la chiusura delle scuole a Raffadali, Alessandria della Rocca, Camastra e Caltabellotta. Ma è altrettanto vero che a Raffadali il sindaco, Silvio Cuffaro, ha anticipato il provvedimento del governo regionale disponendo autonomamente la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado aggiungendo anche drastiche misure restrittive come, tra l’altro, gli ingressi contingentati al Villaggio della Gioventù e al mercato settimanale. E altrettanto autonomamente ha chiuso le scuole del proprio paese il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino. In tanti altri paesi della provincia, anche nella città di Agrigento, sono stati chiusi autonomamente diversi istituti o plessi scolastici, e ciò in ragione del progressivo aumento dei contagi e del temuto avanzare della variante inglese, che, secondo quanto emerso, è particolarmente propensa ad aggredire ragazzi e bambini. Ed allora, a fronte di tutto ciò, perché gli organi preposti, compresi governo regionale e azienda sanitaria, ritengono di soprassedere rinviando di conseguenza l’eventuale chiusura delle scuole in futuro qualora ricorra l’aggravarsi dei contagi. Si tratta di una contraddizione in termini, perché contro ogni insorgenza patologica, dai tumori alle infezioni, l’arma migliore è la prevenzione, e non, invece, l’attesa dell’insorgenza o dell’aggravarsi della malattia. Sarebbe dunque opportuno che tutti gli organi preposti, cautelativamente, ripetiamo cautelativamente, disponessero la chiusura delle scuole a prescindere da competenze e concertazioni, a fine prettamente preventivo.

A destra il dottor Castellino

Nel frattempo, il medico agrigentino, Ferdinando Castellino, da sempre impegnato nell’emergenza covid, interviene nel merito della pandemia coronavirus in corso, e afferma: “Siamo alle porte della terza ondata, e ciò è molto probabile che avvenga nel mese di aprile. Si tratta dello stesso periodo in cui abbiamo affrontato la prima ondata. L’unico modo possibile che abbiamo per contrastare la terza è l’assunzione di tanta responsabilità da parte di ciascuno, anche perché gli ospedali e i sanitari devono rinforzare le proprie barriere. Forse non abbiamo adottato le giuste misure o forse non lo è stato fatto in modo sistematico quando si sono avvertiti i segnali di una seconda ondata. Cerchiamo dunque – sottolinea Castellino – di essere estremamente attenti a non tornare nella fase di esponenziale crescita. Purtroppo, come sappiamo, adesso dobbiamo confrontarci anche con le mutazioni del virus già presenti. Bisogna impegnarsi per non distruggere i sacrifici fatti sino ad oggi. Proteggiamo i ragazzi, i bambini, gli anziani e i pazienti con vari fattori di rischio. Chiediamo – conclude – tanta responsabilità da parte di tutti i concittadini affinché la nostra provincia possa nuovamente ritornare a splendere”.

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