Inchiesta “Assedio”, chiesta la condanna dell’ex consigliere Scozzari

Il pubblico ministero della Dda di Palermo, Claudio Camilleri, ha chiesto al Gup la condanna a 4 anni e 8 mesi d reclusione per Giuseppe Scozzari, 48 anni, consigliere comunale di Licata fino al 13 luglio del 2019, quando, all’indomani dell’arresto nell’operazione antimafia “Assedio”, si dimise. Scozzari avrebbe, “nell’esercizio delle sue funzioni di responsabile del servizio tecnico del presidio ospedaliero di Licata, ed essendo influente funzionario dell’Asp di Agrigento, garantito corsie preferenziali per l’accesso ai servizi dell’Asp a soggetti indicati dal capomafia Angelo Occhipinti”, ma si sarebbe impegnato – secondo l’accusa – “in consiglio comunale a regolarizzare la posizione amministrativa di un terreno, di proprietà di un affiliato, posto sotto sequestro”. “Uno scambio di favori – ha sottolineato il pm – che gli ha consentito, nel giugno del 2018, di essere eletto, nelle file di una lista civica, grazie al sostegno elettorale del boss che gli fece da sponsor”. La pena proposta dal pm è già ridotta di un terzo per effetto del rito abbreviato. Scozzari, secondo il magistrato della Dda, è responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa perché “avrebbe dato un contributo consapevole e volontario al rafforzamento dell’organizzazione Cosa Nostra, ricevendone in cambio l’appoggio elettorale necessario”. Il difensore di Scozzari, l’avvocato Giovanni Di Benedetto, interverrà con l’arringa il 9 dicembre.

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