Operai morti alla diga di Naro, Regione citata in giudizio

Prende quota il procedimento giudiziario su una delle più gravi tragedie sul lavoro degli ultimi anni in provincia di Agrigento.La Regione Sicilia è stata citata in giudizio e risarcirà, in caso di condanna, i familiari dei due sfortunati operai, morti in un incidente alla diga di Naro dopo essere precipitati da un cestello elevatore, da un’altezza di oltre trenta metri. Il via libera è arrivato ieri mattina all’udienza preliminare con l’ordinanza del gup Stefano Zammuto che ha accolto la richiesta degli stessi parenti delle vittime che si sono costituiti parte civile all’udienza precedente e chiedevano di fare entrare nel processo anche l’ente pubblico.
Per l’incidente, avvenuto il 9 ottobre del 2017, la Procura ha mandato a processo sei persone ritenendo che la caduta dei due operai sarebbe stata provocata da una serie di negligenze organizzative e carenze strutturali. I due operai – Gaetano Camilleri, 56 anni, e Francesco Gallo, 61 anni – erano, dipendenti del dipartimento regionale Acque e rifiuti. Quel giorno di due anni e mezzo fa avrebbero dovuto calarsi per lavorare in un locale a oltre trenta metri in profondità.
A rischiare un rinvio a giudizio, per le accuse di omicidio colposo plurimo e violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, sono: Francesco Mangione, 56 anni, di Raffadali, operaio istruttore che avrebbe azionato con una pulsantiera il cestello che, anziché calare i due operai gradualmente fino ai locali dove avrebbero dovuto lavorare, precipitò per la rottura di un anello ossidato; Giuseppe Cacciatore, 64 anni, di Agrigento, ingegnere responsabile per la sicurezza sul lavoro nella diga; Pietro Francesco Antonio Di Benedetto, 69 anni, di Palermo, responsabile del servizio di prevenzione; Francesco Greco, 62 anni, di Santa Flavia (Palermo), delegato alla sicurezza sul lavoro; Luigi Plano, 54 anni, di Raffadali, preposto alla Diga Furone e Biagio Sgrò, 64 anni, di Enna, responsabile del servizio di gestione infrastrutture del dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti.

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