Inchiesta Proelio, chiesta in Appello la parziale conferma della sentenza di primo grado

Il 7 giugno del 2017 è stato il giorno dell’operazione anticrimine cosiddetta “Proelio”. Siciliani, compresi agrigentini, e calabresi, sarebbero stati impegnati nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti, e nei furti di bestiame tra la Calabria e la Sicilia. L’inchiesta, in particolare, ha ricostruito i legami tra gli esponenti della Cosa Nostra vittoriese e il clan agrigentino dei Fragapane. Ebbene, dopo la sentenza di primo grado, adesso in Corte d’Appello la Procura Generale ha chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado, a conclusione del giudizio abbreviato, dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Catania. A Francesco Fragapane, 38 anni, di Santa Elisabetta, sono stati inflitti 20 anni di carcere. Poi, 5 anni e 4 mesi a Giuseppe Quaranta, 51 anni, di Favara, collaboratore della giustizia. E poi, 5 anni di reclusione a Salvatore Montalbano, 25 anni, di Favara. E poi 6 anni a Girolamo Campione, 41 anni, di Burgio. Tre sono stati gli assolti, e l’assoluzione non è stata appellata. Si tratta di Roberto Lampasona, 41 anni, di Santa Elisabetta, Antonino Mangione, 38 anni, di Raffadali, e Antonino Manzullo, 52 anni, di Burgio. Una riduzione della pena è stata proposta per il collaboratore della giustizia Giuseppe Quaranta, 51 anni, di Favara: da 5 anni e 4 mesi, a 4 anni e 2 mesi.

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