I migranti a Lampedusa, la guerra in Libia e l’incremento dei flussi

Un barcone con 70 persone a bordo è stato intercettato diretto verso le coste siciliane. Sono intervenute una motovedetta della Guardia di Finanza e una della Guardia costiera, che hanno trasbordato i migranti e li hanno trasferiti a Lampedusa. Il barcone è stato agganciato a 23 miglia dalla costa, all’interno della cosiddetta “zona contigua”, un’area che è fuori dalle acque territoriali e che però ricade comunque sotto la competenza e la giurisdizione delle autorità italiane. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha affermato: “Stiamo lavorando per rispedirli a casa loro nelle prossime ore. In Italia si entra rispettando le regole”. I 70 sono 69 uomini e una donna. 53 hanno dichiarato di essere tunisini e con la Tunisia vi è un accordo con procedure semplificate per il rimpatrio con un massimo di 80 rimpatri a settimana. Altri 17 hanno dichiarato di essere libici ed è difficile che rientrino in Libia dove imperversa la guerra tra Serraj e Haftar. La presenza dei libici ha però un significato che l’Italia non può sottovalutare: se, come è presumibile, il barcone è partito dalla Tunisia, significa che in Tunisia confluisce chi scappa dalla Libia. Si paventa un’ondata di migliaia di persone. La situazione è costantemente monitorata dal ministero italiano.

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