“Giustizia privata” a Favara, chieste condanne da 8 a 12 anni

Ad Agrigento al palazzo di giustizia, innanzi alla Giudice per le udienze preliminari, Luisa Turco, la pubblico ministero, Emiliana Busto, ha concluso la requisitoria a carico di quattro imputati di Favara, giudicati in abbreviato, di omicidio preterintenzionale nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Giustizia privata”, ruotante intorno alla morte di Bennardo Chiapparo, 68 anni, di Favara, deceduto il 10 febbraio del 2016 all’ospedale di Agrigento, dove il primo febbraio precedente è stato ricoverato. Sono stati chiesti 12 anni di reclusione per Antonio Pirrera, 41 anni, e poi 8 anni di reclusione ciascuno per Michele Sorce, 35 anni, Carmelo Pullara, 28 anni, e Giovanni Ruggeri, 43 anni, difesi dagli avvocati Salvatore Pennica e Alfonso Neri. Le persone offese, i familiari della vittima, si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Giuseppina Ganci, Gisella Spataro e Francesco Gibilaro, che si sono associati alle richieste di condanna. Gli imputati sarebbero responsabili di una spedizione punitiva, una sorta di rappresaglia, ordita contro Chiapparo, “colpevole” di avere rimproverato, e forse mollato un ceffone, al figlio di uno di loro. Il pestaggio dell’uomo avrebbe provocato conseguenze fatali, oltre le intenzioni. Ecco perché è contestato l’omicidio preterintenzionale, ed ecco perché l’inchiesta è stata denominata “Giustizia privata”.

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