Sentenza “Picone”, depositate le motivazioni della condanna

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, lo scorso 6 dicembre, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alfonso Malato, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 4 anni di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici, a l’avvocato Francesca Picone, imputata di estorsione e tentata estorsione. E ad 1 anno e 8 mesi di reclusione a carico della di lei sorella, Concetta Picone, consulente fiscale di un patronato. Il processo ruota intorno a presunte pretese estorsive a danno di clienti disabili. Ebbene, adesso il giudice Malato ha depositato le motivazioni della sentenza di condanna. E, tra l’altro, scrive: “Le parcelle richieste sono state del tutto sproporzionate se si considera che le controversie di natura previdenziale sono del tutto semplici e ordinarie, e l’attività si caratterizza, in concreto, con un discorso introduttivo estremamente stringato e compilato secondo una schema predeterminato e senza che ricorra alcuna problematica questione giuridica da affrontare, studiare e risolvere. Le vittime sono state coartate nella loro volontà, sotto la minaccia di vedersi bloccata l’erogazione dell’indennità e quella di subire gravi conseguenze. E’ stata una costrizione perché erano persone in condizioni di particolare disagio economico, sociale e culturale, soggetti deboli che hanno preferito pagare e assecondare le richieste”.

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