Leoluca Orlando: la mafia oggi in Sicilia si occupa di acqua e rifiuti

“Se qualcuno cerca qualcosa che assomigli alla nuova mafia, la cerchi nel settore dell’acqua e dei rifiuti”. Con questa pesantissima  dichiarazione il sindaco di Palermo e presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando, respinge i continui assalti di un Governo Regionale proteso a difendere delle ben individuate lobby politico-imprenditoriali che in Sicilia gestiscono acqua e rifiuti, in violazione di qualsivoglia normativa ambientale e delle leggi sugli appalti.

Il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessore con delega al’Energia ed ai Servizi di Pubblica Utilità, Vania Contrafatto, sinora continuano a difendere alcuni ben individuati interessi privati, senza tenere conto dei continui richiami di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione e della Commissione Bicamerale che sta indagando sul ciclo dei rifiuti e sui reati ad esso collegati, presieduta dall’On. Alessandro Bratti.

La Regione Siciliana si ostina, imperterrita, a garantire e difendere l’illegale gestione del ciclo dei rifiuti, di fatto interamente in mano ad alcune ben individuate società private, che assicurano dei pessimi servizi creando dei veri e propri disastri ambientali ed attentando alla vita dei Siciliani, peraltro attraverso degli affidamenti diretti, in violazione delle leggi sugli appalti e dei codici ambientali.

Nell’Agrigentino, ad esempio, si continua a garantire una mega discarica privata ed una società, Girgenti Acque, pesantemente sotto inchiesta per inquinamento e disastro ambientale, truffa e voto di scambio politico-mafioso. “Palermo è l’unica realtà della Sicilia, probabilmente fra le pochissime in Italia, in cui il ciclo dei rifiuti e quello dell’acqua sono gestiti senza appalti privati. Con una potenzialità di espansione nell’area metropolitana grazie alla messa a norma dell’unico impianto di discarica pubblica con TMB esistente in Sicilia che consente certamente di immaginare una gestione sovracomunale dei servizi. È evidente – ha proseguito Orlando – che questo produce a diversi livelli nervosismi e opposizioni che ho da tempo denunciato, tanto a mezzo stampa, quanto ad ogni organo competente in materia”.

Il sindaco Orlando ha ricordato anche che, il capoluogo siciliano, garantisce la gestione pubblica dell’acqua attraverso l’AMAP che con l’adesione di decine di Comuni è divenuta la seconda azienda idrica pubblica dopo l’acquedotto pugliese. 

Ecco perché Crocetta ed i suoi vogliono mettere le mani anche sulla città di Palermo, per regalare alle lobby la gestione pubblica dell’acqua, ma anche dei rifiuti, così come è successo nell’Agrigentino con Girgenti Acque, dove gli immani disastri ambientali ed economici provocati sono pagati, peraltro a carissimo prezzo, da tutti gli agrigentini, costretti a vedersi imposte tariffe e servizi non resi, con bollette idriche i cui importi sono il quadruplo della media nazionale.

Sempre per continuare lungo la scia di questo disastro, l’Assessore all’Energia ed ai Servizi di Pubblica Utilità, Vania Contrafatto, in questi giorni, ha diramato una contestatissima circolare per imporre, attraverso dei commissari regionali, la costituzione, entro il 12 aprile, delle nuove autorità d’ambito, al fine di assestare un ulteriore colpo per esautorare i comuni dalla gestione dei servizi idrici.

Su questa ultima sortita della Regione, anche all’interno del PD, si registrano delle evidenti spaccature. Dura è infatti la reazione del vice capogruppo all’Ars del Partito Democratico, il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto il quale non esita a parlare di “tono offensivo nei confronti dei Comuni, che soffrono proprio per le inefficienze dell’assessorato. La legge sulle gestione dei servizi idrici è stata approvata lo scorso agosto. E dopo l’impugnativa del Governo Nazionale, l’assessore non si è costituita davantia alla Corte Costituzionale – che ribadisce – basta con questa storia dei commissariamenti, oggi i ritardi accumulati sono proprio quelli dell’assessorato: dai Piani di azione per l’energia sostenibile, all’impiantistica, all’acqua. Dovrebbero essere i Comuni a commissariare la Regione.

Mentre Leoluca Orlando a tal proposito si esprime in questi termini:  “Vania Contraffatto continua a ‘divertirsi’ accusando i comuni di inadempienze – afferma -. L’assessora si distrae e fa campagna di distrazione di massa, per non rispondere della gestione del sistema idrico in Sicilia, in mano a gruppi privati con complicità pubbliche e talora oggetto di inchieste giudiziarie. La Contraffatto – aggiunge Orlando – si distrae per non rispondere della confusione legislativa regionale in materia di acqua impugnata anche dal Governo nazionale, si distrae per non rispondere della circostanza che l’odierna messa in mora ai Commissari delle provincie nominati dal governo regionale, in realtà denuncia il ritardo dell’assessorato e degli stessi commissari”.

Insomma in una Sicilia in cui il Governo Regionale ha praticamente commissariato tutto quanto, dopo tre anni di Governo Crocetta, praticamente non funziona assolutamente nulla!

Per colpa di chi secondo voi?

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