Musumeci, il disavanzo e la rateizzazione in 30 anni

Dopo la lettera del vice presidente della Regione Sicilia e assessore all’Economia, Gaetano Armao, al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, condivide e rilancia l’appello al governo nazionale affinchè alla Sicilia sia concesso di rateizzare in 30 anni l’intero disavanzo, e non solo una parte, a fronte del rischio di severi e drastici tagli al Bilancio dell’Isola. Nello Musumeci, intervenedo nel merito in occasione della Borsa Internazionale del Turismo a Milano, ha affermato: “Abbiamo chiesto al governo centrale di autorizzarci a spalmare questa gran somma in 30 anni e di evitare, come invece imporrebbe il decreto legislativo 118, a ripianare una parte di questa somma in 3 anni: se così dovesse essere noi saremmo costretti a operare tagli anche in settori assai delicati e la Sicilia non se li può permettere. La Corte dei Conti dice che a causa di un malfatto bilancio del 2015 la Sicilia deve ripianare 2 miliardi e 300 milioni. Mi fa rabbia dover vedere come questo governo debba ogni giorno perdere gran parte del suo tempo ad affrontare problemi ereditati dal passato. E’ la più pesante eredità lasciata ai siciliani dal governo Crocetta (assieme agli 8 miliardi di debiti), risalente al Bilancio del 2015. Questo ha costretto il mio governo a ridurre la spesa per il 2019 di 191 milioni di euro, con tagli dolorosi ma inevitabili: dal trasporto pubblico locale ai consorzi di bonifica, ai forestali, alla cultura. Un massacro”.

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