Stralciata la riforma degli appalti all’Ars, la rabbia dell’Ance

“Solo gli investimenti nell’edilizia e nelle infrastrutture salvano dal tracollo economico”: l’Ance Sicilia, l’associazione dei costruttori edili di Sicilia, aderisce alla mobilitazione nazionale proclamata dall’Ance nazionale, e lancia un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’associazione dei costruttori edili siciliani spiega: “In ambito nazionale, forse, si è ben compreso che solo gli investimenti in edilizia possono salvare il Paese dal tracollo economico e sociale. Infatti, è stato annunciato dal premier Conte un decreto che sbloccherà tutte le risorse disponibili per trasformarle subito in cantieri. In Sicilia, invece, la politica regionale fa peggio, così come purtroppo accade ininterrottamente da più di 20 anni, continuando a danneggiare le imprese e i lavoratori edili con tagli di risorse e con norme che colpiscono il comparto delle costruzioni ormai stremato da disoccupazione e mancanza di commesse, e ciò per favorire ancora residue sacche di clientela e di consenso elettorale. Infatti, durante l’esame della Finanziaria in Commissione all’Assemblea regionale è stata inspiegabilmente stralciata la riforma degli appalti, nonostante la norma non comporti alcuna spesa. La modifica dei criteri di aggiudicazione delle gare avrebbe finalmente bloccato i ribassi eccessivi, oggi arrivati a superare il 50%. Tale riforma è stata rimandata ad un disegno di legge che difficilmente vedrà la luce dati i prossimi impegni elettorali. Ed è stato anche introdotto il divieto di rilascio di autorizzazioni edilizie senza previo saldo delle fatture ai professionisti. Dunque, le forze politiche regionali, è evidente, hanno fatto una scelta di campo: abbandonare le imprese oneste e i lavoratori veri al loro destino, nonostante siano anche loro cittadini italiani, uguali agli altri e con pari diritti tutelati dalla Costituzione. Di fronte a questa pericolosa strategia, che si aggiunge alla gravissima crisi del comparto che vede ovunque cantieri fermi e infrastrutture danneggiate nonostante l’abbondanza di risorse disponibili, l’Ance Sicilia non solo aderisce allo stato di mobilitazione permanente dichiarato dall’Ance nazionale, ma fa anche appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché intervenga energicamente richiamando al buon senso un sistema politico-istituzionale che in Sicilia sembra avere perso il lume della ragione e l’obiettivo del bene comune”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *