Consiglio Comunale di Favara: Girgenti Acque va spazzata via

A Favara, tutti contro Girgenti Acque, tranne il sindaco, Sasà Manganella che, dopo una partecipata manifestazione di piazza tenutasi sabato 20 febbraio, ancora un volta, nel corso del consiglio comunale aperto tenutosi martedì 23 febbraio, col suo fare persuasivo, ha cercato di convincere, incassando la disapprovazione di tutti i consiglieri comunali e dei numerosi cittadini favaresi presenti che, a suo dire, non c’è verso, tutti i favaresi devono farsi installare i contatori idrici e stipulare i contratti con Girgenti Acque.

gaetano airò

E dire che, come è ampiamente emerso nel corso della discussione e dei numerosi interventi, la fornitura e la gestione dell’acqua sono totalmente illegali; per non parlare poi della depurazione i cui salatissimi costi, ad esempio, non sono per niente dovuti, in quanto i liquami fognari, altamente inquinanti, vengono scaricati direttamente nel torrente che ha la sua foce nel lido agrigentino di Cannatello.

Ad introdurre i lavori del consiglio è stato il presidente, Salvatore Lupo, che ha subito passato la parola al sindaco di Favara, Rosario Manganella, per riferire sull’incontro mattutino avuto con i vertici di Girgenti acque. Il Manganella è stato estremamente accomodante ed ha in pratica riferito che ha calato la testa al cospetto di Marco Campione, dominus di Girgenti Acque, praticamente su tutta la linea, considerato che, come è emerso nel corso del dibattito, sconosceva tutte quante le clausole contrattuali ampiamente violate da Girgenti Acque in questi anni, anche a Favara. Tant’è che il consigliere Giacomo Distefano, primo firmatario della richiesta di riunione del consiglio straordinario che ha affrontato la scandalosa vicenda della mala gestio di acqua e liquami fognari, ha parlato di “palesi violazioni e imposizioni contenute nel contratto che viene fatto firmare con modalità non consone”. Calogero Caruana, ha chiesto di rivedere le fasce di consumo ed il pagamento delle bollette, defalcando parte del costo di depurazione che risulta troppo elevato. Gaetano Milioto, ha intimato di fermare subito l’istallazione dei contatori e di procedere con un’attenta verifica dei contratti. Franco Bellomo, di non far pagare, giustamente, la depurazione, considerato che il depuratore è stato posto sotto sequestro giudiziario. Antonio Nobile ha sostenuto che l’attuale rete idrica non garantisce una omogenea distribuzione dell’acqua in città. Anche il sottoscritto è intervenuto, ponendo l’accento sui gravissimi guai amministrativi e giudiziari di Campione e della sua società che ha fin qui accumulato più di 60 milioni di euro di debiti. Debiti contratti con alcune aziende ed enti pubblici, quali Sicilacque spa ed il Consorzio Tre Sorgenti di Canicattì. E’ ridotta sul lastrico cioè, sta per fallire! E’ stata inoltre accertata, in questi giorni, un’evasione contributiva all’INPS di 4 milioni e 200 mila euro. Tra l’altro, se questa ingente somma non è stata pagata da più di tre mesi, così come prevedono le vigenti norme in materia, si dovrebbe, immediatamente, procedere con la revoca della convenzione e dei contratti con Girgenti Acque. In tal caso alla società gestita da Marco Campione non si può rilasciare il cosiddetto DURC, ossia il documento unico di regolarità contributiva che è l’attestazione propedeutica e necessaria, per potere proseguire nella gestione del servizio idrico integrato in tutta la provincia di Agrigento, compresa ovviamente la città di Favara.

Poi ho posto l’accento sulla vicenda relativa ai tre anni, dal 2012 al 2015, in cui, sempre Girgenti Acque, ha gestito i servizi idrici in provincia di Agrigento,senza certificazione antimafia. Anche questa è un ulteriore gravissima violazione di legge, di cui dovrà rispondere a breve il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, davanti ala Commissione Nazionale Antimafia, a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata da 25 senatori di 5 Stelle, primo firmatario Michele Giarrusso. Ed inoltre, sempre su Campione, già condannato, in via definitiva, a 10 mesi di reclusione per truffa allo Stato, pende la spada di Damocle del presidente della’Autorità Nazionale Anticorruzione, il magistrato Raffaele Cantone che, con la segnalazionen. 8 dell’estate scorsa, ha intimato a tutte le autorità pubbliche preposte, di applicare la legge anticorruzione, denominata Severino, anche agli amministratori delle società miste, pubblico-privato, qual è Girgenti Acque. In virtù di questa norma, l’azionista di maggioranza e legale rappresentante  di Girgenti Acque, Marco Campione, dovrebbe essere sollevato dai suoi incarichi dentro Girgenti Acque, dal Prefetto di Agrigento e/o dalla Regione Siciliana.  Senza considerare l’inchiesta in corso condotta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, per voto di scambio politico-mafioso, relativa alle oltre 400 assunzioni, presso Girgenti Acque, nell’ambito della quale è stato sentito anche lo stesso sindaco di Favara, Rosario Manganella. Claudio Lombardo dell’associazione MareAmico ha posto l’accento sulle problematiche di carattere ambientale, a causa del mancato funzionamento del depuratore ed ha avanzato anche l’ipotesi di chiedere la restituzione delle somme fin qui versate dai cittadini favaresi, perché non dovute. Giuseppe Di Miceli, dell’associazione dei consumatori Adiconsum, ha fatto cenno alla paura dei cittadini di perdere il diritto essenziale all’acqua perché assolutamente indigenti, al punto tale che non sono in condizione di pagare le bollette di consumo. Negativo è stato il giudizio relativo alla decisione di istallare i contatori; anzi Di Miceli ha chiesto la costituzione di parte civile di tutti quanti i cittadini favaresi, per ottenere il rimborso della quota depurazione ed ha invitato il sindaco di Favara ad emettere una ordinanza che imponga, con urgenza, la sospensione delle istallazioni dei tanto contestati contatori . Dopo gli interventi di circostanza deli assessori Davide Lumia e Sara Chianetta, i consiglieri comunali Giuseppe Plicato, Giovanni Bennardo, Francesco Milioto e Giuseppe Nobile, hanno chiesto non solo di impedire l’istallazione dei contatori e dei relativi contratti, ma anche la radicale chiusura di ogni rapporto con Girgenti acque e il ritorno alla gestione pubblica del servizio.

ll consigliere Gaetano Airò ha sostenuto, con molta foga, che bisogna attendere fiduciosi gli sviluppi degli attuali procedimenti penali, civili ed amministrativi a carico di Girgenti Acque per verificare se fare ricorso alle vie legali, per contestare le numerose inadempienze di Girgenti Acque che prevede dei contratti capestro che sono semplicemente una truffa, con una tariffa per la depurazione, ad esempio, non dovuta, se non altro perché il depuratore di Favara non ha mai funzionato correttamente ed addirittura, adesso, è stato sequestrato dalle autorità giudiziarie. Ecco perché Airò ha chiesto, nel corso del suo acceso intervento, un accesso agli atti da parte del consiglio comunale, al fine di verificare attentamente questa ed altre situazioni che sono cadute sotto la lente di ingrandimento di tre Procure della Repubblica: quella di Agrigento, quella di Sciacca e la Procura Distrettuale Antimafia di Palermo.

Il consigliere Antonio Palumbo si è invece soffermato su alcuni delicati aspetti tecnici quali ad esempio la faccenda che i contatori idrici fin qui installati da Girgenti Acque a Favara, non presentano, come previsto dalle vigenti normative, i numeri di matricola della casa costruttrice e degli enti preposti alla loro verifica. Senza considerare il fatto che i contratti di somministrazione dei servizi idrici integrati, sottoposti alla firma dei cittadini non sono per niente conformi alla convenzione stipulata da Girgenti Acque nel 2007, con l’ATO idrico ed alle successive modifiche ed integrazioni, ed ai regolamenti dello stesso ATO, nonché ai regolamenti approvati dal consiglio comunale di Favara, non ultimo quello del 2013. Nel suo intervento anche il presidente del consiglio comunale Salvatore Lupo ha auspicato l’immediata interruzione di qualsiasi rapporto con Girgenti acque. In un suo secondo intervento, il sindaco Rosario Manganella, pur recependo le indicazioni date dall’intero Consiglio comunale e cioè di contestare a Girgenti Acque tutte le sue gravissime inadempienze e conseguentemente di tentare la via della rescissione del contratto, ha tenuto duro ribadendo la sua ferma volontà di rimanere attaccato al cordone ombelicale della società, praticamente totalmente in mano all’imprenditore agrigentino Marco Campione. Tutti quanti i consiglieri comunali favaresi, alla fine della seduta, si sono espressi a favore della richiesta dei quanto mai opportuni pareri amministrativi e legali, chiedendo una sorta di moratoria, riguardo alla gestione idrica a Favara che, senza mezzi termini, è stata definita semplicemente illegale.

L’ordine del giorno votato dal consiglio, in conclusione, contiene al suo interno le proposte operative finalizzate a contestare tutte quante le gravissime irregolarità gestionali, amministrative e contrattuali consumatesi a Favara, così come, del resto, anche negli altri 26 comuni gestiti da Girgenti Acque. Al sindaco Manganella, inoltre, da parte dell’intero Consiglio, è stato intimato di incontrare con urgenza il commissario liquidatore dell’Ato idrico di Agrigento, dott. Maisano, per mettere seriamente mano alla Convenzione con Girgenti Acque, tenendo conto delle proposte e dei suggerimenti arrivati da più parti.

Se il sindaco di Favara, Rosario Manganella, non riesce a trovare una soluzione definitiva per procedere alla rescissione della convenzione con Girgenti Acque, di concerto con i legali ed i tecnici del comune, ed a chiarire questa controversa vicenda che riguarda le innumerevoli illegalità sottolineate da tutti quanti i consiglieri comunali ed i cittadini intervenuti, secondo quanto ci ha riferito il consigliere Gaetano Airò, la settimana entrante, nel corso della conferenza dei capigruppo, appositamente convocata, si discuterà della presentazione di una formale e dettagliata denuncia presso la Procura della Repubblica di Agrigento, per far luce sull’intera vicenda.

(s.p.)

salvatore-petrotto@virgilio.it

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